BLACK recensione/review n#12 by ARISTOCRAZIA-WEBZINE (ita)

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BLACK recensione / review by ARISTOCRAZIA-WEBZINE

Review by MOURNING

“Cris Pinzauti è un artista nostrano attivo da anni all’interno della scena. Qualcuno potrebbe già conoscerlo tramite i Suzy Q, fondati insieme al fratello Marzio, o i Devil’s Mojito, ma in questa occasione è lui in prima persona che si racconta, attraverso gli otto brani di rock acustico che vanno a comporre il debutto da solista “Black”.

Quando ci sono da sfornare dischi semplici ma di classe, l’Italia ha sempre il suo bel che da dire. La prova di Pinzauti rientra infatti in quella categoria di lavori che ti colpiscono subito, in quanto in grado di unire a una composizione da cantautore navigato l’animo del rocker malinconico e un po’ dannato. Mi ritrovo così immerso nell’ascolto di pezzi coinvolgenti come “The Devil In The Closet” e “My Black Is Black”, la frizzantina “Forever Yin Forever Yang” e “The Vampire’s Lullaby”, in possesso di due identità; la prima parte, quella strumentale in versione metal, potrebbe tranquillamente essere stata partorita dal Jeff “Rambo” Waters di “Alice In Hell”, cosa che apprezzo moltissimo, mentre la seconda sezione tira fuori una vena alla Tom Waits pronunciata e affascinante.

“Black” contiene ancora una pregevolissima e personalizzata cover di “Wasted Years” dei Maiden di “Somewhere In Time”, mentre la conclusiva “Zombie Attack” ci ricorda che — nel caso il rock fosse morto — staremmo sotto assedio dei non morti: «If is rock dead, we are a Zombie Attack». Scenario che di certo non dispiacerebbe ai patiti di George A. Romero.

Cris Pinzauti dà la possibilità di staccare la spina dall’alimentazione a base di metallo e lo fa senza mai strafare. Con tutta probabilità questa sua bravura nel rendersi appetibile riuscirà a intrattenervi gradevolmente, sia tramite l’utilizzo di un supporto fisico che apprezzandone tale dote in sede live. Come prima prova è davvero niente male.”