Giacomo Castellano & •Cris•Pinzauti• LIVE @ NOF CLUB (Firenze)
They are back!
They are 2, but they seem 22…Castellano & Pinzauti live @ NOF CLUB in Florence (IT)
BRAND NEW VIDEO ON FACEBOOK: “LOUIE LOUIE”
“Louie Louie” is a joke recorded live on a smartphone, vox and the Evol666 guitar for Radio Pirata & Orme Radio (www.ormeradio.it) during the Louie-Louie-Marathon ( #LouieLouieMarathon )
•Cris•Pinzauti• is back (with Black) in HARD ROCK CAFE
November 11 2015, Cris Pinzauti LIVE @ Hard Rock Cafe in Florence
Free Entrance
•Cris•Pinzauti• & Prem Pavanello…back together LIVE (for SAMHAIN)
The Devil & the Dancer back togheter after the video of MY BLACK IS BACK.
Now LIVE.
•Cris•Pinzauti• LIVE in Florence
Opening act for MANTRA @ Full Music Club in Florence 09/10/2015
BLACK recensione/review n#20 by ROCK SHOCK (ita)
REVIEW by Nicola Noemi
Black: un titolo, una promessa. Una full immersion nell’unplugged del fiorentino Cris Pinzauti, classe 1971. Cantautore, ma anche tribute singer (Iron Maiden, non si scherza!).
Sì, il nero dell’anima è il tema. Ma, qui, la domanda da porsi riguarda la scelta di genere con cui rendere un argomento tanto duro: l’artista opta per un acoustic rock che abbandoni l’attributo elettrico per lasciarsi trasportare da suoni più morbidi di chitarra e basso acustici.
L’attacco è The Devil in the Closet, una composizione di suoni che aprono la porta (esatta riproduzione) ad una voce pulita che gioca sui bassi. L’effetto deep travolge anche My Black is Back, proponendo un loop interessante. Seppur debba essere una ninna nanna, sfido chiunque ad addormentarsi sulle note di The Vampire’s Lullaby: pioggia, tuoni e risate psichedeliche accompagnano una melodia angosciante degna di un horror. Geniale lo stacco tra questo tormentoso brano e quello che segue, Forever Yin Forever Yang, in cui l’atmosfera si carica di vibrazioni.
Il perfetto connubio tra l’incisività del rock e la delicatezza dell’unplugged regalano un sound decisamente intrigante ed elegante dove protagonista è il dialogo accordi-testo. Here’s a desert that starts from your doorstep / and you call it life recita la prima traccia, e il mood del disco può risolversi in queste parole. D’altra parte c’è un invito a reagire reso da Wasted Years degli Iron Maiden e riproposto da Pinzauti in una cover acustica, che scioglie un mix di suoni forti in una melodia più semplice ma di fedele ispirazione rock.
La vivida influenza delle musiche di Neil Young, Johnny Cash, Peter Gabriel e Tom Waits, apparentemente slegate tra loro, procede lungo i ventisei minuti di durata del disco. Si tratta di musica morbida tra le cui note viaggia un messaggio chiaro e tutt’altro che spensierato.
La reattività è ripresa nell’ultima traccia, il cui motivo entra subito in testa: if rock is dead, we are Zombie Attack!
Voto 7/10 (3,5/5)
BLACK recensione/review n#19 (by Gianni Della Cioppa)
CRIS PINZAUTI
‘Black’
(Red Cat, 2015)
Messosi in luce con i travolgenti hard rock’n’rollers Devil’s Mojito, Cris Pinzauti qui sveste i panni di pelle e cuoio, per indossare gli abiti vintage di un folk singer d’annata, celebrando Johnny Cash, Bob Dylan e Tom Waits, con un suono morbido e bluesy, cantando con una voce convincente, piccole storie intrecciate su pochi accordi acustici. Non c’è solo fascino ma anche sostanza in ‘The Devil In The Closet’ e l’emozionata ‘Wasted Years’.
(gdc)
BLACK recensione/review n#18 (made in Poland)
Review by Artur Chachlowski
Dziś mam w ręku krótki akustyczny krążek urodzonego w 1971 roku artysty pochodzącego z Florencji. Cris Pinzauti to gitarowy samouk i uzdolniony kompozytor od najmłodszych lat udzielający się w rozlicznych projektach (najbardziej znane to Suzy Q i Devil’s Mojito). Od ponad 10 lat działą jako solista, występuje często na scenie jako typowy “one man band” grając na gitarze, śpiewając i wspomagając się elektronicznymi urządzeniami budującymi niezbędny podkład i loopy. Tak też powstał jego najnowszy album zatytułowany “Black”. Ale trzeba zaznaczyć, że do studia Cris zaprosił kilku zaprzyjaźnionych muzyków, dzięki którym to, co słyszymy na tej płycie nie jest zwykłą napakowaną elektroniką dźwiękowa papką, a żywym akustycznym graniem. Dość przyjemnym. W sam raz na gorące toskańskie wakacje…
“Black” to 8 niezbyt długich kompozycji (cała płyta trwa ledwie pół godziny), w których słychać fascynację Pinzautiego twórczością Neila Younga, Toma Waitsa, po części także Petera Gabriela, a nawet Johnny Casha. Choć to typowo brzmiące gitarowo-akustyczne granie, to trzeba zwrócić uwagę na to, że nasz bohater proponuje bardzo mrocznie i bardzo tajemniczo brzmiącą muzykę. Tematyka krótkich piosenek Pinzautiego mówi o ciemnych stronach ludzkiej psychiki i egzystencji. Już same tytuły mówią wiele: “The Devil In The Closet”, “My Black Is Back”, “The Vampire’s Lullaby” czy “Zombie Attack”. No i trzeba przyznać, że zderzenie tej mrocznej tematyki z akustycznym graniem robi intrygujące wrażenie. Ale trzeba do tego odpowiedniego nastrojenia…
Tak, czy inaczej, “Black” to po prostu dobry rockowy album, bez udziwnień, z prostymi piosenkami, ale i też utrzymany w niepokojącym nastroju.
TRAD.
Oggi ho in mano un piccolo album acustico,di un artista proveniente da Firenze, classe 1971.
Cris Pinzauti è un chitarrista autodidatta e compositore di talento, fin dai suoi primi anni si forma con numerosi progetti (i principali Suzy Q e Devil’s Mojito).
Da circa 10 anni si muove come solista, spesso sul palco come tipico “one man band” con chitarra, voce e l’ausilio di pedali per i Loop ed i Backing Vocals. Così ha creato il suo ultimo album “Black”.
Ma va notato che in studio Cris ha invitato un certo numero di musicisti amici, in modo che ciò che sentiamo in questo disco non è un normale full lenght zeppo di elettronica, ma ha un suono vivace di chitarre acustiche. Molto piacevole.
Giusto in tema per una calda vacanza in Toscana …
“Black” è diviso in 8 composizioni non particolarmente lunghe (l’intero album prende appena mezz’ora), dove è possibile ascoltare il fascino di Pinzauti per le opere di Neil Young, Tom Waits, ma anche Peter Gabriel e Johnny Cash.
Anche se si tratta di un disco dai timbri acustici, è altresì necessario prestare attenzione al fatto che il nostro eroe propone una musica molto scura e un suono molto misterioso.
Il tema delle brevi canzoni di Pinzauti è il lato oscuro della psiche umana e dell’esistenza. I titoli stessi dicono molto: “The Devil In The Closet”, “My Black Is Back” e “Vampire’s Lullaby” e “Zombie Attack”.
Beh, devo ammettere che lo scontro fra temi oscuri e il suono della chitarra acustica fa un effetto intrigante.
Ma lo si deve ad un incastro ben centrato.
In un modo o nell’altro, “Black” è solo un buon album di rock, senza fronzoli, con canzoni semplici, ma che ti pongono in uno stato d’animo inquietante.
BLACK recensione/review #17 by LEGACY (germany)
TRAD.
“Quando viene tolta la corrente, tutto diventa Nero – almeno così sembra riferirci la teoria di Cris Pinzauti, il quale costruisce il suo nuovo album quasi esclusivamente con chitarre acustiche e semplici percussioni.
“Black” è però diverso da un disco puramente ‘unplugged’ dalle consuete lusinghe e ciò lo dimostra tra l’altro l’audace, ma assolutamente riuscita versione di ‘Wasted Years’ degli Iron Maiden.
Il compositore italiano costruisce anche del rock sfrenato, come ‘Forever Yin, Forever Yang’ e l’orecchiabile ‘Zombie Attack’.
Purtroppo il full lenght, rallenta per un po’ il passo con ‘The Vampire’s Lullaby’.
Ma i brani rimanenti di questo disco hanno tutti senza dubbio un potenziale da hit e meriterebbero l’attenzione del pubblico internazionale.
Chi interpreta così genialmente il repertorio di Harris [ma il brano è di Adrian Smith N.d.T], merita anche un applauso in un ambito ben superiore.”
VOTO 11/15
BLACK recensione/review #16 by METALGLORY (Germany)
REVIEW by Christoph
“Cris Pinzauti è italiano, originario di Firenze e ormai non è più un’incognita nella sua patria. Dall’hard rock al metal ha esplorato pressappoco tutto, ma ha un’affinità elettiva con il rock acustico. In questi tempi, dove tutto è solo questione di ‘più veloce’, ‘più alto’ e ‘più lontano’, un album simile è una vera delizia.
Registrato con soli strumenti acustici, le canzoni infondono un incanto eccezionale. Anche quando nella maggior parte delle canzoni si parla del nostro lato oscuro, l’argomento viene sottratto all’oscurità per lo più dalla sua voce penetrante e da una chitarra formidabile.
Il polistrumentista ha messo tutto il suo talento in questo album, sfortunatamente di soli 26 minuti. Dimostra poi con forza le sue radici nell’incredibile ed affascinante cover di “Wasted Years” degli Iron Maiden.
Chiunque voglia concedersi per una volta, un album diverso, lontano da tutto il “baccano”, dovrebbe approfittare di questa occasione.
Conlusione: uno ottimo cambiamento.”
Brand new video: WASTED YEARS
BLACK recensione/review n#15 da parte di RAW & WILD (ita)
Review by G.F.Cassatella
“Cris Pinzauti (Suzy Q e Devil’s Mojito), artista a tutto tondo fiorentino, ci regala un album molto bello. Incipit alla Mollica a parte, mi preme sottolineare come Black sia un disco che ci riconcilia con la musica, quella fatta in modo semplice, ma che al contempo risulta incisiva. Suonato completamente dallo stesso Cris, che si è occupato delle chitarre acustiche, dei bassi acustici e delle percussioni, Black è un viaggio nero e ironico in otto tappe (tra cui la cover di “Wasted Years” dei Maiden). La ricetta si rifà a un certo rock-folk americano, Neil Young, James Taylor e Tracy Chapman, senza dimenticare Johnny Cash (il titolo è in suo onore?). Canzoni buone da ascoltare in macchina durante un lungo viaggio (magari più volte, visto che l’album ha un minutaggio abbastanza contenuto), un ottimo modo per staccare la spina. Solo spensieratezza? No, ed è questo il bello. Perché i temi trattati sono oscuri, quasi in contrasto con i suoni soffusi e caldi. In questo lavoro che da sempre fanno parte dell’immaginario rock vengono trattai in modo scanzonato e ironico. A dar man forte a Pinzauti sono intervenuti alcuni ospiti, Marco Di Maggio (Di Maggio Connection), Francesco Bottai (Articolo 31 e Irene Grandi), Marzio Pinzauti e Iacopo Meille (Tygers Of Pan Tang, General Stratocuster and The Marshals e Mantra). Black è la dimostrazione che nel rock basta poco per tirar fuori grandi opere, senza dover necessariamente ricorrere a sofisticati escamotage compositivi. Viva la semplicità!
Voto: 8/10″
BLACK recensione/review n#14 by Music On TNT (ita)
LINK review
by LORIS GUALDI
“Dark days are haunting me…
L’esperienza si vede e si sente. Cris Pinzauti, deus ex machina dei Susy Q e Devil’s Mojito, arriva a dare fiato al suo solo project (promosso dalla Red Cat Promotion) virando su marcate impostazione acustiche, in cui voce e sei corde fondono loop ed emozioni ponderate e per certi versi oscure, proprio come suggerisce il titolo del full lenght.
Black, infatti, sembra voler modulare le espressioni melanconiche ed intimiste del suo autore, aiutato, nel dipanarsi delle strutture armoniche, da alcuni interessanti cameo, atti a definire al meglio sfumature già delicate. Un acquarello cupo e dimensionato, in cui eccellono l’uso percussivo delle toniche e i ricami riusciti di una voce avvolgente ed innegabilmente ammaliante.
I giorni oscuri raccontati da Pinzauti sono però ben lontani dalla forma delineata dai Coal Chamber, ergendosi mediante liriche dirette e ragionate, che accolgono l’ascoltatore attraverso otto tracce da cui emerge una straordinaria versione di Wasted Years. La canzone scritta da Adrian Smith mantiene viva la verve iniziata con le venature Police di My Black is Back e l’overture The devil in the closet . La traccia iniziale, infatti, appare sin da subito come una sorta di anthem emotivo da cui l’autore estrae una riuscita ed avvolgente struttura, interposta tra sampler, cantautorato e pure rock.
Il fingerpick veloce anticipa l’aurea Bon Jovi di Down, semplice incrocio tra hard rock e spezie iberiche, e la delicatezza strumentale di The vampire’s Lullaby, separata in due suite, delicatamente sezionate da un sapore narrativo e visionario.
La calda voce dell’artista emerge infine con ardore, grazie al timbro graffiato, tra mefistofeliche risate e venature horrorifiche pronte a con(fondersi) con il marchio espressivo di Forever Yin Forever Yang, la cui ritmica coinvolgente e trainante pare strizzare l’occhio ai musical anni ’70, mediante un curioso gioco di suoni e parole, fiume espressivo pronto a gettarci tra le note dell’abbraccio emotivo di Zombie attack.
Un disco dalle forti influenze d’oltreoceano che, mediante impudenza, freddezza e contraddizioni, colpisce nel segno, lasciando il marchio a fuoco di una derivata divergenza rock.”
BLACK recensione/review n#12 by ARISTOCRAZIA-WEBZINE (ita)
BLACK recensione / review by ARISTOCRAZIA-WEBZINE
Review by MOURNING
“Cris Pinzauti è un artista nostrano attivo da anni all’interno della scena. Qualcuno potrebbe già conoscerlo tramite i Suzy Q, fondati insieme al fratello Marzio, o i Devil’s Mojito, ma in questa occasione è lui in prima persona che si racconta, attraverso gli otto brani di rock acustico che vanno a comporre il debutto da solista “Black”.
Quando ci sono da sfornare dischi semplici ma di classe, l’Italia ha sempre il suo bel che da dire. La prova di Pinzauti rientra infatti in quella categoria di lavori che ti colpiscono subito, in quanto in grado di unire a una composizione da cantautore navigato l’animo del rocker malinconico e un po’ dannato. Mi ritrovo così immerso nell’ascolto di pezzi coinvolgenti come “The Devil In The Closet” e “My Black Is Black”, la frizzantina “Forever Yin Forever Yang” e “The Vampire’s Lullaby”, in possesso di due identità; la prima parte, quella strumentale in versione metal, potrebbe tranquillamente essere stata partorita dal Jeff “Rambo” Waters di “Alice In Hell”, cosa che apprezzo moltissimo, mentre la seconda sezione tira fuori una vena alla Tom Waits pronunciata e affascinante.
“Black” contiene ancora una pregevolissima e personalizzata cover di “Wasted Years” dei Maiden di “Somewhere In Time”, mentre la conclusiva “Zombie Attack” ci ricorda che — nel caso il rock fosse morto — staremmo sotto assedio dei non morti: «If is rock dead, we are a Zombie Attack». Scenario che di certo non dispiacerebbe ai patiti di George A. Romero.
Cris Pinzauti dà la possibilità di staccare la spina dall’alimentazione a base di metallo e lo fa senza mai strafare. Con tutta probabilità questa sua bravura nel rendersi appetibile riuscirà a intrattenervi gradevolmente, sia tramite l’utilizzo di un supporto fisico che apprezzandone tale dote in sede live. Come prima prova è davvero niente male.”
BLACK recensione n#11 di Garage Radio.it (by Zia Rock & Zio Rock)
Cris Pinzauti con il suo album “Black” finalmente, affronta la sua musica in versione acustica. Tutto il percorso scaturisce dalla sua grande esperienza di live in molti locali. Diciamo finalmente, perché ci sembra naturale che sia arrivato ad esprimersi attraverso l’acustico, tutti noi lo stavamo aspettando e ne sentivamo il bisogno. Cris Pinzauti riesce a far vedere la sua anima più intima , fra sonorità diverse e originali affrontando i suoi brani con dolcezza e con sensibilità. Una grande ispirazione gli viene dai testi che lui scrive, questo diavolo chiuso in uno stanzino (The devil in the closed) era inevitabile che prima o poi uscisse fuori e lo obbligasse ad affrontare le sue paure e a superare le varie difficoltà del momento che ha affrontato con uno splendido gusto e con grande coraggio. Come succede anche nella vita di tutti noi, grazie a questa presenza ingombrante, riusciamo a tirar fuori la parte più profonda e sensibile ma anche quella più oscura e misteriosa. Diventa l’intermediario che ci permette di esorcizzare tutte le nostre paure e ci stimola a reagire rischiando anche di scoprire realtà nascoste che non sapevamo di avere. L’intero album e’ interamente eseguito da Cris che oltre a suonare le chitarre acustiche, suona il basso acustico e percuotendo la chitarra in vari modi, trova le sonorità più congeniali per i diversi brani. Una bella impronta viene lasciata da alcuni colleghi musicisti che sono: Marco di Maggio, Jacopo Meille, Francesco Bottai e Marzio Pinzauti. “ Black” è un percorso attraverso l’anima, sensibile, molto curato a livello sonoro, una grande sfida che Cris ha superato brillantemente. L’intero album arriva in maniera immediata all’orecchio di chi ascolta, che viene immerso in atmosfere diverse, originali e viene catapultato in un mondo magico. Non si può non ammirare questo “diavolo” di Cris, artista misterioso e sorprendente che ci ha regalato melodie nuove, eseguite in maniera impeccabile e cantate con una versatilità che ci cattura e che e’ il frutto di uno studio e di una ricerca accurata dentro se stesso.
Noi consigliamo l’ascolto di questo cd inserendo inoltre i brani di “Black” nella programmazione di Garage Radio.
La Zia e lo Zio Rock Dj
LINK REVIEW