MOONATICA – La recensione di ROCKNATION.IT

Cris Pinzauti “Moonatica”

“Cris Pinzauti è un’anima irrequieta, sempre alla ricerca, sempre curiosa, sempre pronta a mettersi in gioco. “Black”, il suo ultimo disco era uscito nel 2015 ed era cantato in inglese. Non solo: era un disco in cui la chitarra acustica era la star regina dal momento che tutti i suoni di quel disco, anche la sezione ritmica per intendersi, era totalmente stata registrata utilizzando una schiera di sei corde.

“Moonatica” già leggendo i titoli delle canzoni incuriosisce, perché al di fuori della cover di “Shock The Monkey” di Peter Gabriel, vede il nostro cimentarsi nel cantato in italiano. A questo si aggiunge anche il fatto che per l’occasione sono stati radunati una serie a dir poco invidiabile di musicisti e produttori ognuno dei quali ha lasciato qualcosa di sé nelle registrazioni.

Per progetti come questo ci vuole una personalità forte che riesca a tenere insieme tutti gli elementi, gli spunti, le influenze musicali che nel caso di Cris sono molteplici – la curiosità è una brutta bestia lo sappiamo – e che potrebbero in qualche modo confondere l’ascoltatore. In questo disco però c’è qualcosa che riesce a unire tutto ed è una vera piacevole scoperta: la voce di Cris.

Cantare in italiano ha letteralmente fatto esplodere le incredibili sfumature della sua voce, facendoci scoprire una maturità difficile da pensare di ottenere alla prima pubblicazione. Ma non solo: la voce di Cris unita alle parole da lui scritte, per la prima volta a me sembrano in sintonia con la musica che attinge dal reggae, dal rock, dalla ballata rock come raramente mi è capitato di ascoltare in tanti anni. Finalmente mi trovo ad ascoltare una manciata di canzoni cantate in italiano dal respiro internazionale, che non rincorrono i modelli inglesi, ma li utilizzano con profonda sensibilità.

Ci trovate la leggerezza mista a quel tocco di sano pessimismo che domina “Parafulmine” che ben si associa all’intensa “Non Andar Via” – con un Giuseppe Scarpato impeccabile alla chitarra e alla produzione insieme a Fabrizio Simoncioni – e all’intima e straziante “Stanza 202” dedicata al padre ma anche la sbarazzina “Conta1,2,3,4,5… Sex!” e “Strega” l’unica canzone che si riaggancia per sonorità al disco precedente.

A Cris Pinzauti piacciono le sfide e cantare “Qualcuno Mi Renda L’Anima” di Renato Zero, scontrarsi con un gigante dell’interpretazione dalla voce inconfondibile, è il termometro perfetto per capire il suo desiderio di stupire ma soprattutto di stupirsi in prima persona. Come diceva David Bowie: è solo quando ti imponi di camminare su sentieri in cui non ti senti completamente a tuo agio, che puoi scrivere qualcosa di veramente buono. Cris ha seguito il consiglio.

Articolo di Jacopo Meille”